Donare sangue fa bene anche al donatore. Non perchè si sottopone a un salasso (utile per le malattie da accumulo di ferro nel sangue, oggi poco praticato), ma perché l’azione del donare comporta una presa di coscienza dell’individuo, che è stimolato a mantenere uno stile di vita sano. Donare sangue, quindi, vale il doppio, perché salva la vita a chi riceve il sangue e mantiene sano il donatore. Infatti, il sangue raccolto, prima di arrivare al letto del paziente, è controllato sia per scoprire la presenza di virus infettivi che possono trasmettere epatiti .
Lo dimostra uno studio finlandese su 3000 uomini Donare sangue salva il cuore Chi si sottopone a prelievi regolari risulta meno a rischio d’infarto Donare il sangue puo’ proteggere dall’infarto.
Lo suggeriscono, in uno studio appena pubblicato sull’American Journal of Epidemiology, alcuni ricercatori finlandesi che hanno valutato l’incidenza di questo evento, nell’arco di un periodo di 9 anni, in un gruppo di quasi 3000 uomini di mezza eta’, dei quali 153 donatori. In quest’ultimi il rischio di infarto e’ risultato ridotto dell’88 per cento. Come mai? “Va tenuto presente che il prelievo periodico aiuta a mantenere il sangue piu’ fluido, cosa che, senza dubbio, giova alla salute di cuore e vasi. Un sangue troppo viscoso, al contrario, puo’ favorire la formazione di trombi e, quindi, predisporre a infarto o ictus”.
Oggi all’Antica Filanda di Roccalumera si terrà un importante convegno: IL CUORE … DOMANI voluto fortemente dal presidente e direttore sanitario dell’UdR di Alì Terme dott. Enzo Saccà dove assieme al dott. Giuseppe Pellizzeri, dott. Armando Elio Lo Schiavo e la dottoressa Luciana Lombardo parleranno di tutti i fattori di rischio Cardiovascolari e di come prevenirli e affrontarli.
Sarà presente pure il presidente regionale Salvatore Mandarà, pronto a ribadire l’importanza della prevenzione che evidenzia che donare il sangue regolarmente aiuta a ridurre il rischio di contrarre malattie cardiovascolari e il diabete. La causa sembrerebbe essere dovuta alla diminuzione dei livelli di ferritina tissutale, e quindi di ferro, che si verifica dopo la donazione di sangue.