Ogni anno sento parlare di carenza estiva, ma non ci pensano i donatori?
E’ necessario quindi disporre di un adeguato numero di donatori periodici sui quali poter contare tutto l’anno, festività e vacanze comprese.
Per questa ragione AVIS, da anni ha avviato un’attività di sensibilizzazione per cercare di garantire l’afflusso dei donatori a intervalli regolari presso le strutture trasfusionali, e ridurre il ricorso alle donazioni occasionali e sostitutive.
Che cos’è l'autotrasfusione?
- predeposito
- recupero perioperatorio
- emodiluizione normovolemica
Il metodo più utilizzato è il predeposito, una tecnica trasfusionale con la quale si preleva il sangue dal donatore che sarà anche ricevente, per compensare le perdite di sangue che si possono verificare nel corso di interventi chirurgici programmati.
Alcuni giorni prima dell’intervento vengono prelevate unità di sangue dal paziente, in fasi successive, fino a raggiungere la quantità prevedibilmente necessaria, in modo da consentirne l’eventuale utilizzo durante l’intervento operatorio o nel post-intervento.
I principali vantaggi dell’autotrasfusione sono:
- eliminazione delle reazioni di incompatibilità
- eliminazione del rischio di trasmissione di malattie infettive
- riduzione del rischio di immunizzazione da antigeni diversi, con possibili manifestazioni a distanza
- risparmio di sangue
Cos’è la donazione di plasma mediante aferesi?
Nell’aferesi (termine greco che significa l’atto del “portar via”), attraverso l’uso di separatori cellulari, si ottiene dal sangue del donatore soltanto la componente ematica di cui si ha necessità (plasma, piastrine,…), restituendogli contemporaneamente i restanti elementi. Ciascun separatore cellulare centrifuga o filtra il sangue che defluisce da un braccio del donatore trattenendo il componente ematico necessario e restituendogli il rimanente.
Si parla di plasmaferesi se si prelava solo plasma, di piastrinoaferesi se si prelavano solo piastrine, di plasmapiastrinoaferesi se si prelavano plasma e piastrine, ecc.
Una volta raccolto, il plasma viene conservato diversamente dal sangue intero e dai concentrati di globuli rossi, essendo congelato (se a temperatura inferiore a – 30° C) può essere utilizzato per un periodo massimo di 12 mesi.
Il sangue è composto per il 45% circa di cellule, la parte corpuscolata, e per il 55% circa di plasma, la parte liquida.
Le funzioni del plasma sono numerose: mantiene costante il volume di sangue circolante, porta ai tessuti e alle cellule sostanze prevalentemente di tipo nutritivo e di regolazione (ormoni, vitamine), raccoglie tutte le sostanze di rifiuto derivanti dal metabolismo delle cellule e le elimina attraverso i reni e il sudore, interviene nei processi di difesa immunologica e nella coagulazione.
Perché i donatori Avis sono periodici?
L’attività di AVIS è finalizzata a promuovere una donazione “sicura” del sangue e a rispondere efficacemente alle esigenze dei bisogni mirati e quindi programmati dei Servizi Trasfusionali, in funzione dell’obiettivo della “sicurezza”. L’AVIS annovera tra le proprie file solo donatori periodici cioè donatori che ad intervalli regolari si recano presso le strutture trasfusionali per donare il loro sangue.
A differenza dei donatori occasionali i donatori periodici sono molto controllati dal punto di vista medico, vengono costantemente sottoposti ad un’accurata visita e ad attenti controlli sul loro sangue e poiché la loro scelta di donare è libera, non condizionata da altri fattori come quelli emozionali, risultano molto più affidabili dei donatori occasionali. I donatori Avis sono inoltre anonimi, volontari non retribuiti, responsabili.
Il ricorso ai donatori periodici consente inoltre:
- maggiore programmazione della raccolta del sangue
- possibile “conversione” dalla donazione tradizionale di sangue intero a quella differenziata mediante aferesi
- gestione anche delle situazioni di urgenze – emergenze
- di effettuare educazione sanitaria e promozione della salute
Tutti possono diventare donatori?
Per quali motivi potrei risultare non idoneo a diventare donatore o essere escluso dalla donazione?
Alcuni esempi sono:
Esclusione permanente per:malattie autoimmuni, cardiovascolari, del sistema nervoso centrale; neoplasie o malattie maligne; diabete insulino – dipendente; alcuni tipi di malattie infettive (epatite B, C, ad eziologia indeterminata, AIDS, ecc.), alcolismo cronico; assunzione di droghe; comportamenti sessuali ad alto rischio di trasmissione di malattie infettive; tendenza anomala all’emorragia.
Esclusione temporanea per: periodi variabili da settimane ad anni in caso di:tubercolosi, toxoplasmosi, esposizione accidentale al sangue o a strumenti contaminati; trasfusione di sangue o di emocomponenti o di plasmaderivati; endoscopia, trapianto di tessuti o cellule, intervento chirurgico di rilievo; agopuntura, piercing, tatuaggi, rapporti sessuali occasionali a rischio, viaggi, vaccinazioni.
Inoltre per condizioni legate alla visita (per esempio valori di pressione arteriosa troppo alti o bassi) o agli esami effettuati (esempi, valori di emoglobina o ferro bassi,esami del fegato elevati, positività dei marcatori virali, ecc.), ed eventualmente altro a giudizio del medico.
Per le donne (già soggette alla perdite mestruali) donare sangue non è dannoso?
Le donne risultano essere particolarmente “adatte” alla donazione di plasma in aferesi che non incide assolutamente sui globuli rossi ed il ferro.
Per quale motivo dovrei donare il mio sangue?
Bisogna essere a digiuno per donare sangue?
Donare sangue è dannoso per la salute?
Esistono precise disposizioni che regolano la raccolta del sangue:
la quantità del sangue che viene prelevata mediamente ad ogni prelievo è minima ed è stabilita per legge in 450 centimetri cubi +/- 10%.
Tra una donazione di sangue intero e l’altra devono trascorrere almeno 90 giorni.
La frequenza annua delle donazioni non deve essere superiore a 4 nell’uomo e a 2 nelle donne in età fertile.
I controlli e le visite periodiche effettuate a ciascun donatore prima di ogni donazione sono uno strumento di medicina preventiva, a tutela dello stato di salute generale del donatore.
La privacy dei risultati delle mie analisi è garantita?
Per quale motivo dovrei donare il mio sangue?
A me non importa nulla: se ho bisogno, il sangue lo pago
- nessun Ospedale è in grado di assicurare alcuna terapia trasfusionale senza la preventiva disponibilità dei donatori;
- per lo stesso motivo, la disponibilità del “bene sangue” non dipende dal mercato, quindi non ha un prezzo economico;
- per le ragioni esposte nei punti sopra, le Istituzioni Pubbliche (Stato, Regioni) devono contribuire con campagne di sensibilizzazione verso la popolazione e fornire gli strumenti normativi per garantire la massima sicurezza possibile e l’ottimizzazione del sistema trasfusionale in tutte le sue articolazioni
Quali vantaggi ho ad iscrivermi all‘Avis?
Con quale denaro funziona l’Avis?
L’Avis sostiene economicamente la propria azione (spese per la promozione della donazione, per l’invio dei donatori alle strutture Trasfusionali e/o per la raccolta diretta delle unità di sangue, ecc.) con i rimborsi, stabiliti da un decreto ministeriale ed erogati, per convenzione, dalle Aziende Sanitarie e/o Ospedaliere .
Altre fonti di finanziamento sono costituite da contributi di Enti Locali e donazioni private.
Quali sono i diritti del volontario?
Hanno diritto a 20 giorni di permesso retribuito per motivi personali, compresi gravi e giustificati motivi quali ad esempio gravi necessità familiari, esami universitari e tesi di laurea, licenze matrimoniali ecc… I permessi consentono al volontario di assentarsi dal servizio per un periodo superiore alle 24 ore e non sono frazionabili in permessi orari. I volontari possono usufruire di ulteriori permessi straordinari nel caso di:
• Donazioni del sangue: 1 giorno per ogni donazione effettuata nel corso dell’anno;
• Nomina alla carica di presidente, segretario di seggio e scrutatore, nonché di rappresentante di lista, in occasione delle consultazioni elettorali: per la durata dello svolgimento del servizio;
• Esercizio del diritto di voto: 1 giorno per i volontari residenti da 50 a 300 km di distanza dal luogo di svolgimento del servizio, 2 giorni per i volontari residenti oltre 300 km dal luogo di svolgimento del servizio. I volontari hanno diritto a 15 giorni di malattia retribuita e altri 15 giorni di malattia per i quali l’importo economico viene decurtato in proporzione ai giorni di assenza. Superati questi ulteriori 15 giorni il volontario è escluso dal progetto, ma il volontario potrà nuovamente presentare domanda di partecipazione al SCN nei bandi successivi. I volontari hanno diritto (e dovere) a partecipare gratuitamente ai percorsi di formazione sia generale che specifica organizzati dall’ente, e all’affiancamento presso la sede di attuazione del progetto di un operatore che svolga il ruolo di “maestro” per il volontario.
I volontari hanno diritto, previa comunicazione scritta all’ente, a interrompere la loro partecipazione al progetto in qualunque momento e senza necessità di addurre le loro motivazioni o di rispettare un termine di preavviso.
Quali sono i doveri del volontario?
• presentarsi presso la sede di realizzazione del progetto nel giorno dell’avvio al servizio;
• comunicare all’Ente l’eventuale rinuncia allo svolgimento del SCN;
• comunicare tempestivamente all’Ente, in caso di malattia, l’assenza dal servizio, facendo pervenire la certificazione medica;
• seguire le istruzioni e le direttive impartite dall’operatore locale del progetto che lo affianca nel servizio;
• partecipare alla formazione generale e a quella specifica;
• rispettare scrupolosamente l’orario di svolgimento delle attività relative al SCN;
• non assentarsi durante l’orario di svolgimento delle attività dalla sede di assegnazione senza autorizzazione;
• rispettare i luoghi e le persone con cui viene a contatto durante il servizio;
• non superare i giorni di permesso e di malattia consentiti durante il periodo di servizio;
• astenersi dal divulgare dati o informazioni riservati di cui sia venuto a conoscenza nel corso del servizio.
Cosa succede dopo la presentazione della domanda di partecipazione?
I colloqui di selezione vertono soprattutto sulla motivazione che ha spinto il candidato a scegliere il progetto e sulla sua disponibilità. Al termine delle selezioni, sommando il punteggio relativo ai titoli posseduti dai candidati con quello relativo ai colloqui motivazionali, l’ente titolare del progetto stila e pubblica la graduatoria con i punteggi attribuiti ai candidati, e assegna loro alle rispettive sedi per l’attuazione del progetto.
Sono necessarie all’ente, in genere, alcune settimane per il disbrigo di tutte le pratiche burocratiche relative all’avvio al servizio dei giovani, e ciò comporta che, dopo la presentazione della domanda di partecipazione, passano 1 o 2 mesi al massimo prima che i ragazzi possano entrare effettivamente in servizio.
Come dev'essere compilata la domanda di partecipazione?
• la fotocopia di un valido documento di identità personale e del codice fiscale;
• la scheda allegata al bando relativa alla dichiarazione dei titoli posseduti dal candidato;
• un curriculum vitae contenente l’autorizzazione al trattamento dei dati personali, datato e sottoscritto in originale;
• la fotocopia dei titoli in possesso e ogni altra documentazione significativa.
Per quanti progetti di SCN è possibile inviare la domanda di partecipazione?
Per ogni bando di SCN si può presentare un’unica domanda, e quindi si può scegliere un solo progetto tra quelli pubblicati, pena l’esclusione dalla partecipazione a tutti i progetti.
Non esistono, invece, limitazioni relative all’area geografica di residenza: si può scegliere il progetto tra tutti quelli presenti nel bando, da svolgersi sia in Italia che all’estero.
Non essendo possibile presentare più domande di selezione appare ancora più chiara l’importanza di valutare con attenzione i contenuti del progetto scelto e leggerne il testo nella sua interezza.
Cosa fare dopo aver scelto il progetto?
Cosa fare al momento dell'apertura del bando?
Tramite tale motore di ricerca si accede ad apposite schede di sintesi dei progetti selezionati dove sono contenute alcune informazioni generali, tra cui il numero di posti di SCN disponibili, e un collegamento al sito Internet del rispettivo ente titolare del progetto dove invece il testo del progetto è consultabile nella sua completezza.
È fondamentale leggere sempre il testo completo del progetto per avere il quadro esaustivo e rappresentativo di tutte le attività da svolgersi nel corso dei 12 mesi, gli eventuali requisiti aggiuntivi richiesti per la partecipazione, gli obiettivi da raggiungere, i percorsi formativi previsti, gli eventuali riconoscimenti in termini di crediti formativi universitari, l’orario di servizio, la disponibilità richiesta ai volontari, le sedi di attuazione di progetto, ecc…
Per ulteriori informazioni o chiarimenti è ovviamente possibile telefonare o recarsi presso la sede di realizzazione del servizio o contattare il referente indicato di cui sono riportati sul progetto tutti i riferimenti utili.
Quali sono le informazioni utili nel web sul SCN?
È consigliabile tenere sotto controllo la sezione dedicata ai bandi soprattutto in primavera che è, generalmente, il periodo in cui viene pubblicato il primo bando annuale di selezione, a cui fanno seguito, nel corso dell’anno, gli eventuali bandi straordinari.
Può essere utile anche consultare i siti degli enti di SCN del territorio, che per legge devono avere almeno una pagina interamente dedicata al SCN, dove devono essere pubblicati i progetti a bando e tutti le informazioni utili e i riferimenti.
È previsto il riconoscimento in termini di crediti formativi/tirocini dei progetti di SCN?
Qual è la sede di svolgimento del servizio?
Durante il colloquio di selezione il volontario può esprimere la propria preferenza rispetto all’assegnazione ad una determinata sede tra quelle possibili, ma la decisione rimane in capo all’ente che è tenuto a rendere pubblica, assieme alla graduatoria di selezione, l’assegnazione dei volontari alle rispettive sedi. Entro il termine di avvio i volontari possono rinunciare a prendere servizio dandone tempestiva comunicazione scritta all’ente, riservandosi così la facoltà di ripresentare in futuro la domanda di partecipazione ai bandi di SCN.
Il SCN è compatibile con lo svolgimento di altre attività lavorative?
Quanto dura il SCN e qual è l'impegno orario richiesto?
L’orario di servizio è stabilito in relazione alla natura del progetto e può prevedere:
• un impegno settimanale non inferiore alle 30 ore da articolare su 5 o 6 giorni a settimana;
• oppure un monte ore annuo di almeno 1.400 ore. In questo caso i volontari devono essere impiegati continuativamente per almeno 12 ore settimanali da articolare su 5 o 6 giorni a seconda di quanto previsto per la realizzazione del progetto. All’interno del progetto di SCN deve essere obbligatoriamente riportata l’indicazione della disponibilità oraria richiesta per lo svolgimento del servizio ed eventuali ulteriori disponibilità richieste ai volontari (es. a prestare servizio durante il fine settimana o durante le festività, a prestare servizio in orario serale o su turni, ecc…).
Sono, inoltre, previsti 20 giorni di permesso retribuito all’anno che i volontari sono tenuti a concordare con l’ente.
Sono anche retribuiti eventuali permessi per malattia fino ad un massimo di 15 giorni.
Il monte ore annuo previsto non può essere esaurito prima del termine del progetto, né è possibile prolungare la scadenza del progetto oltre il periodo dei dodici mesi.
Trattandosi per legge pur sempre di una attività volontaria è possibile interrompere la propria partecipazione al progetto di SCN in qualunque momento e senza la necessità di fornire un termine di preavviso o comunicare le proprie motivazioni. È però necessario comunicare all’ente tale decisione per iscritto. In questo caso non è possibile presentare una nuova domanda di partecipazione ai progetti di SCN e il periodo prestato non viene riconosciuto in termini previdenziali.
L'assegno di servizio è sottoposto a ritenute fiscali e/o previdenziali?
a. il volontario durante il periodo servizio ha altre fonti di reddito (da lavoro/abitazioni/ecc…);
b. il volontario prima o dopo l’avvio il servizio ha svolto attività lavorativa; Qualora il volontario al momento di assumere servizio risulti “a carico” di un familiare che svolge regolare attività lavorativa, il familiare dovrà comunicare al proprio datore di lavoro che la persona a carico nel corso dell’anno avrà a un reddito pari a… Se tale reddito supera i massimali di legge previsti per la detrazioni fiscali per familiari a carico, tali detrazioni verranno meno.
Quale trattamento economico spetta ai giovani che svolgono il SCN?
Il rimborso spese viene puntualmente corrisposto direttamente dall’Ufficio Nazionale del Servizio Civile (UNSC) attraverso il versamento dell’importo mensile su un apposito libretto postale.Sul sito dell’UNSC: www.serviziocivile.it. è possibile verificare ogni mese la data esatta (tra il 27 e il 31 del mese) del versamento dell’importo mensile.
Per i volontari impegnati in progetti all’estero, in aggiunta al rimborso mensile attualmente quantificato in € 433,80, sono previsti:
– un’indennità di € 15 al giorno per tutto il periodo di effettiva permanenza all’estero;
– un’indennità per il vitto e l’alloggio di € 20 al giorno per tutto il periodo di effettiva permanenza all’estero;
– i rimborsi per le eventuali vaccinazioni obbligatorie. Inoltre il periodo di SCN regolarmente portato a termine è riconosciuto valido per l’inquadramento economico e per la determinazione dell’anzianità lavorativa ai fini del trattamento previdenziale del settore pubblico e privato.
L’ente presso il quale il giovane svolge il servizio non può, per legge, elargire integrazioni economiche al rimborso spese previsto per i volontari in SCN, né impiegare i volontari per attività lavorative fuori dall’orario di servizio.
Quali sono le aree di intervento in cui è possibile svolgere il SCN?
• Assistenza;
• Protezione civile;
• Ambiente;
• Tutela del patrimonio artistico e culturale;
• Educazione e promozione culturale;
Oltre che in Italia, il SCN può essere svolto anche all’estero presso sedi dove sono realizzati progetti da parte di enti pubblici o del privato sociale, nell’ambito di iniziative assunte dall’Unione Europea in materia di SCN, nonché in strutture per interventi di pacificazione e cooperazione fra i popoli, istituite dalla stessa Unione Europea o da organismi internazionali.
Quali requisiti bisogna avere per partecipare ai progetti di Servizio Civile Nazionale (SCN)?
Non possono, invece, partecipare:
• Coloro che, nell’anno precedente alla presentazione della domanda, hanno avuto rapporti di lavoro con l’ente proponente il progetto;
• Coloro che hanno riportato condanne penali;
• Gli appartenenti a corpi militari o forze armate;
• Coloro che abbiano già prestato Servizio Civile in qualità di volontari (ovvero ai sensi della Legge 64/2001;
• Coloro che, in passato, abbiano interrotto il Servizio Civile Nazionale prima della scadenza prevista.